Inaspettatamente la Cina agita le acque del mercato dell'alluminio.
Probabilmente come atto connesso alla prospettiva di una competizione tariffaria con gli Stati Uniti è stata decisa la rimozione di un'agevolazione fiscale pari al 13% sulle esportazioni dei produttori locali.
La misura non è da poco.
I produttori cinesi sono i principali al mondo e da tempo sono impegnati in una attività di consolidamento della leadership grazie ad una più efficiente gestione (leggasi riduzione) dei costi di produzione.
Questa recente misura è certamente supportiva per i prezzi nel breve periodo.
D'altra parte il recente rafforzamento del dollaro ha contribuito a tenere sotto pressione i prezzi vista la loro quotazione in dollari.
Il combinato disposto della rimozione dell'agevolazione fiscale, il supporto su cui poggia il cambio euro dollaro, e la prospettiva di una offerta probabilmente incapace a soddisfare le richieste del mercato nel prossimo futuro potrebbero rappresentare il trigger con cui i prezzi scatterebbero in avanti generando il breakout di una interessante configurazione tecnica dei prezzi.
Infatti il livello di 2.700 dollari è sotto attacco.
Il livello è sia resistenza statica discreta di medio periodo che linea di breakout di un testa spalle.
Se breakout sarà facilmente vedremo i prezzi avvicinarsi velocemente a cospetto dei tremila dollari almeno, un livello che ancora non copre la proiezione del pattern rialzista ma che rappresenterebbe invece un buon punto di presa di profitto.
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