L'ondata di inflazione globale ha prodotto la risoluta reazione della Fed consegnando alla storia il più repentino ciclo di rialzo dei tassi.
Con i bond nuovamente generosi è tornata ad affacciarsi sui mercati una nuova correlazione tra rendimenti dei treasury decennali ed il dollaro.
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 82,67% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
Nel recente passato a tracciare la strada sono stati i livelli dell'inflazione attesa.
Ogni qualvolta i dati macroeconomici indicavano possibili nuove ondate inflazionistiche si è assistito al contemporaneo rafforzamento del dollaro e calo dei prezzi dei treasury.
Cioè un maggior tasso di interesse richiesto dal mercato per privarsi di uno stesso tempo del proprio denaro.
Nel descritto contesto risulta interessante da un punto di vista grafico l'attuale posizionamento dei cambi euro dollaro rispetto al rendimento del decennale americano.
Su un grafico settimanale si può apprezzare come ad ogni picco di rendimenti del decennale si sia assistito ad un contemporaneo rafforzamento del dollaro.
I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri.
Il risultato è un bellissimo grafico di confronto che oggi ci consegna i due strumenti su livelli di prezzo sensibili.
Il meccanismo è il seguente: nuove attese di inflazione lasciano presupporre maggiore rigidità della Fed quindi tendenzialmente tassi di interesse più alti e quindi dollaro più forte.
Da quando i tassi hanno raggiunto quel che tutti gli "esperti" indicano come il picco, per combattere l'inflazione abbiamo assistito a questo chiaro ed armonico movimento dei prezzi.
I tassi di cambio e il livello dei rendimenti dei titoli governativi non sono valori come gli altri.
Mentre un titolo azionario in contesti di prospettive incoraggianti può salire potenzialmente senza limite un tasso di cambio come euro/dollaro non potrebbe fare altrettanto .
Il motivo è che le implicazioni legate ai movimenti dei cambi sono nettamente maggiori e complesse rispetto a quelle del semplice movimento di un corso azionario.
Questo è anche il motivo per cui normalmente i grafici dei cross valutari hanno normalmente andamenti di lungo periodo tendenzialmente sinusoidali/laterali.
Per intenderci il cambio euro dollaro non potrebbe to core passare dagli attuali 1,05 a 2 piuttosto che 0, 5.
Per vedere questi livelli ci vogliono giustificazioni molto serie.
Soprattutto se si tratta di grosse majors.
Stesso discorso vale per il rendimento del decennale governativo di una grande potenza come l'America.
Non potremmo facilmente osservare tassi del 10% sul decennale americano perché ciò vorrebbe dire che il contesto macroeconomico e finanziario sarebbe di una tale eccezionalità per cui raramente si potrebbe incontrare.
E come se in una distribuzione gaussiana delle probabilità ci si concentrasse sulle code per valutare possibili scenari prossimi futuri.
In un contesto delimitato da una tale cornice ben si capisce come i livelli che mostrano dollaro e treasury è necessario che siano qualificati opportunamente.
Oggi, sia i prezzi del decennale che il cambio euro/dollaro sono su dei supporti dinamici sensibili.
Questo rende interessanti posizionamenti sul mercato attesa la probabile reazione dei prezzi in un senso o nell'altro.
Vista la recente corsa del dollaro, complice il ritorno alla casa Bianca del tycoon Trump, potremmo assistere ad una sua pausa con conseguente probabile rimbalzo/inversione di EUR/USD oppure un proseguimento della marcia a suggellare la credibilità della agenda elettorale del nuovo presidente prodiga di promesse gran parte delle quali pro dollaro.
L'ipotesi di rimbalzo del cross potrebbe trovare giustificazione sulla trasversale convinzione che agli attuali livelli del debito pubblico americano un elevato livello dei rendimenti sarebbe mal digerito sia dalla Fed che dal tesoro americano. Parliamo di circa 30.000 miliardi di dollari in costante crescita che generano interessi mostre.
Quel che sembra probabile è che a questi livelli tecnici potremmo assistere a cambi di registro in un senso o nell'altro.
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