Per il cambio EURUSD, in questo momento e aldilà delle aspettative che si possono avere su una sua oggettiva sottovalutazione, l'unico driver che ne sta orientando la direzionalità é il differenziale tasso che si si viene a creare tra USA ed EUROPA ed in questo contesto l'azione delle Bance Centrali è l'elemento discriminante. L'aggressione della BCE sui tassi con l'ultimo aumento dello 0,75% ha corroborato l'euro, ma il dato sull'inflazione USA peggiore delle attese, ha messo nelle condizioni la FED di considerare una prossima stretta dell'1%. Se così sarà il Dollaro tornerà a dominare tutte le altre valure, spingendo il Dollaro Index verso area 116 e in rapporto con l'euro verso il target visto a 0,97. L'unico deterrente a favore dell'euro è il sotto peso della valuta europea in termini di scambi livellata al 21%, contro una ponderazione nel paniere del Dollaro Index del 53%. Diversamente, se la FED confermerà una stretta dello 0,75% il cambio EURUSD potrà trovare una stabilizzazione a ridosso dei minimi più recenti.
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