L’obiettivo dell’analisi è quello di creare un indice capace di esplicitare le aspettative del mercato sul tema “ciclo economico” utilizzando due particolari ETF sul mercato azionario.
1. MICRO CAP E LARGE CAP Iniziamo l’analisi andando a ricordare la differenza tra le società a micro e larga capitalizzazione.
• Le società a micro-capitalizzazione sono considerate le più “piccole” della classe, presentando dimensioni ridotte. La loro attività commerciale è tipicamente concentrata a livello regionale: per questo motivo esse sono fortemente dipendenti dalla domanda dei consumatori e, dunque, fortemente sensibili alle condizioni economiche. Un ETF che replica il movimento delle stesse è l’iShares Micro-Cap, con ticker “IWC” • Le società a larga-capitalizzazione sono, al contrario, “le prime della classe”: essendo multinazionali, godono di un commercio globale e, per lo stesso motivo, non sono fortemente dipendenti dalla domanda dei consumatori statunitensi quanto le precedenti, riuscendo ad esportare i loro prodotti al di fuori dei confini nazionali. Gran parte delle società dello SPY, l’ETF dell’S&P500, presentano queste caratteristiche
La trattazione dei due punti precedenti è stata importante per un motivo semplice: • L’ETF delle micro-cap, “IWC”, è molto più ciclico se rapportato a quello sulle large-cap, “SPY” È importante ricordare il concetto secondo il quale: • Una società (o paniere di azioni) è definita “ciclica” quando la sua capacità di generare utili è fortemente dipendente dalle condizioni economiche, catalizzate, tra le altre cose, dai consumi
Se è vero che IWC presenta una ciclicità superiore a SPY, dovrebbe essere altrettanto vero che il primo (IWC) mostrerà una correlazione maggiormente positiva rispetto al secondo (SPY) se correlato ad alcuni dati macroeconomici chiave a livello statunitense. Per questo motivo sarà ora calcolata la correlazione dei due ETF con il PMI manifatturiero e con la sezione “business activity” dell’ISM sui servizi: • Per SPY:
• PER IWC:
Come da ipotesi, è possibile osservare come le micro-cap siano più legate all’intensità economica rispetto alle large-cap. La superiorità ciclica è ancora più apprezzabile osservando la correlazione positiva tra i due dati macroeconomici sopra raffigurati con il prodotto interno lordo statunitense misurato anno/anno:
2. I DIVERSI RISCHI CHE PRESENTANO LE DUE CLASSI Le due classi di società presentano dei rischi diversi. Partiamo dal presupposto che un indice azionario, nel medio-lungo periodo, tende a crescere o decrescere all’aumentare o al contrarsi degli utili societari delle aziende all’interno del paniere. Questo è mostrato nella grafica successiva, che correla l’andamento di prezzo dell’S&P500 con i relativi EPS (earning per share, utili per azione):
È proprio da quest’ultimo concetto che deriva una grande differenza tra le due classi: • Gli utili societari delle micro-cap tendono ad essere più vulnerabili rispetto a quelli delle large
Avendo le più piccole “un capitale limitato”, saranno quelle che più beneficeranno di un contesto economico favorevole (fasi del ciclo economico di ripresa ed espansione) ma che più performeranno in negativo in condizioni sfavorevoli (fase del ciclo economico di rallentamento e recessione). Perché?
• Le micro tenderanno più a beneficiare di fasi economiche favorevoli rispetto alle large poiché avranno uno spazio di crescita maggiore rispetto alle altre, con bilanci già consolidati. Si può dunque affermare come il rendimento offerto dagli utili delle micro, nelle stesse fasi, sarà più alto • In fasi economiche sfavorevoli accadrà il contrario: saranno gli utili delle micro a soffrire maggiormente, mentre quelli delle large si manterranno più resilienti
Il maggior potenziale di crescita o, nel caso contrario, di decrescita delle micro-cap conferisce loro maggior volatilità e, per lo stesso motivo, maggiori potenziali di guadagno o perdita. Da qui deriva il diverso rischio associato a “IWC” e “SPY”.
Prendiamo ora in considerazione i due ETF in due momenti storici (2008-2011 e 2020-2022) in maniera tale da osservare le loro diverse prestazioni in fasi economiche diverse. Prestazioni dei due ETF nella recessione immobiliare (luglio 2007-marzo 2009): • -64.9% per le micro • -56.6% per le large Prestazioni nella successiva ripresa (marzo 2009-maggio 2011): • +150.75% per le micro • +103.5% per le large
Consideriamo ora l’ultimo triennio:
Prestazioni dei due ETF nel crollo covid (febbraio 2020-marzo 2020): • -45.5% per le micro • -35.6% per le large Prestazioni nella successiva ripresa-espansione (marzo 2020-marzo 2021/dicembre 2021): • +193% per le micro • +120% per le large Prestazioni nel bear market del 2022: • -36% per le micro • -27.7% per le large
Ipotesi confermate: • Le micro tendono a sovraperformare in condizioni economiche favorevoli, mentre le large in quelle sfavorevoli Ricordate: la volatilità è considerata sinonimo di rischio!
3. IWC/SPY: L’INDICE DI SENTIMENT SUL CICLO ECONOMICO Costruiamo l’indice di forza tra IWC e SPY:
Cosa potrà mai esprimere questo indice di forza viste e considerate le migliori performance di IWC nelle fasi di ripresa/espansione economica e quelle migliori di SPY in rallentamento/recessione? • Rappresenterà il sentiment (o le aspettative) degli investitori sulla particolare fase del ciclo economico! È ormai noto che le loro mosse siano sempre catalizzate dalle loro aspettative. In base al movimento dell’indice di forza, sarà possibile capire il loro sentiment. La conferma della funzione di questo indice di sentiment arriva dalla correlazione positiva che esso stesso mostra con il prodotto interno lordo, misurato a/a:
O, ad esempio, con il PMI manifatturiero e con il sentiment dei consumatori:
La differenza (e la potenzialità) di questo indice di sentiment rispetto ai dati macroeconomici è il seguente: • Esso è il risultato delle aspettative degli investitori, mentre i dati macroeconomici derivano da formule matematiche Inoltre: • I dati macroeconomici sono comunicati a livello mensile, a differenza dell’indice di forza il cui suo sviluppo avviene a cadenza giornaliera
Così possiamo schematizzare:
Concludiamo l’analisi affermando che ad un rialzo dell’indice corrisponderà generalmente risk on, al contrario risk-off: questo è certificato dalla correlazione nagativa dello stesso con il VIX: L’analisi termina qui ma…la serie di analisi incentrata sullo stesso indice, iniziata lunedì 19, no! La prossima avrà come obiettivo quello di utilizzare lo stesso in ottica investimento, principalmente per il settore azionario e obbligazionario. Alla prossima!
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