La FED ha taglia i tassi di -0,50% ed è confident sull’economia.
I mercati scontano altri tagli di -50 bps negli Usa da qui a fine anno.
Poco mosse le chisure di ieri, ma oggi il mood è decisamente positive.
Inflazione stabile in UK: Bank of England non dovrebbe tagliare.


Ieri, 18 settembre, mentre l’attenzione degli operatori era puntata sulla decisione della Federal Reserve sui tassi, le Borse europee hanno chiuso in calo. Milano e Parigi -0,4%, Amsterdam -0,8%, Londra -0,7%, Madrid -0,1%, Francoforte immutata.

La svolta accomodante della politica monetaria Usa era scontata, e l’unico interrogativo era sulla misura del taglio, il 1’ in 4 anni, con la maggioranza che puntava su -50 bps.

E così è andata: il Federal Open Market Committee della Banca centrale Usa ha votato il taglio con 11 SI e 1 NO: la tradizionale unanimità è stata violata da Michelle Bowman, che ha votato per una riduzione da -25: il Repo rate, tasso di riferimento nei rapporti tra banche commerciali e FED, è ora a 4,75%-5,00%.

Il "dot plot", compilato con le “proiezioni” dei membri del FOMC, suggerisce che i tassi saranno tagliati, con 2 nuove limature da -25 bps, di -100 bps totali entro la fine anno. Il comunicato esplicativo della decisione spiega che il FOMC è fortemente impegnato a sostenere la massima occupazione e a portare l'inflazione al 2% target.

Wall Street, dopo il taglio dei tassi della FED ha chiuso in leggero calo: Dow Jones -0,25%, Nasdaq -0,30%, S&P500 -0,28%.

Di rilevo, sebbene passata un po’ in sordina, l'annuncio della partecipazione alla “newco” Global AI Infrastructure Investment Partnership, di Blackrock, leader globale dell’asset management e di Microsoft: il nuovo “veicolo” compartecipato prevede di investire fino a US$ 100 miliardi in data center e capacità generativa elettrica per l'intelligenza artificiale.

Sul fronte macro Usa ha sorpreso la loro forza del dati sui nuovi cantieri avviati ad agosto, sono rimbalzati del +9,6% dopo essere crollati a luglio. Inoltre, le domande di mutuo negli States hanno registrato un aumento di +14,2% nell'ultima settimana: in parallelo i tassi sui mutui a 30 anni sono scesi al 6,15%, dal 6,26% della settimana prima.

In Euro-zona l'inflazione ha rallentato al 2,2% (fonte Eurostat) dal 2,6% di luglio. Le variazioni annue più contenute hanno riguardato Lituania, +0,8%, Lettonia, +0,9%, Irlanda, Slovenia e Finlandia, allineate su +1,1% e Italia, +1,2%. Quelle più alte si osservano in Romania, 5,3%, Belgio, +4,3%, e Polonia, +4,0%.

Fuori dall’Unione Europa, l’inflazione nel Regno Unito ad agosto è salita +2,2% annuo, come previsto, mentre l’inflazione "core" (ex food ed energy) è cresciuta +3,6%, dal +3,3% di luglio, anch’esso allineato alle previsioni.

Oggi, 19 settembre, le Borse europee hanno riaperto positive, chiudendo la mattina in rialzo medio di +0,8%. A dare slancio ai listini del vecchio continente, oltre al taglio di ½ punto, sono state anche le parole del Chairman della FED Jerome Powell che, nelle conferenza stampa post annuncio, ha rassicurato sullo salute dell’economia americana.

«L’economia americana va bene ed il nostro obiettivo è mantenerla così», “la scelta di un taglio più consistente va vista come una ri-calibrazione della politica monetaria” quasi a significare che la FED è pronta ad intervenire con prontezza se il mercato del lavoro mostrasse segni di cedimento, e che c’è spazio per altri tagli nel 2024 e 2025 se, come sembra credere la FED, l’inflazione tornerà stabilmente verso il target.

Peraltro da oggi il focus si sposta su altre Banche centrali: nel pomeriggio la Bank of England (BoE) dovrebbe lasciare i tassi fermi al 5%, mentre in Giappone, nella giornata di venerdì, saranno resi i noti i dati sull’inflazione di agosto e conosceremo le decisioni delle Banca centrale Giapponese (BOJ), riunita da oggi.

Sempre domani, attenzione alle parole del Presidente dell’ECB (BCE–Banca centrale Europea), per cogliervi possibili indicazioni sulle future mosse di “easing” monetario, favorite dai dati nuovamente deboli della manufattura e quelli, fortunatamente in ulteriore calo, sull’inflazione.

Intanto Francois Villeroy de Galhau, membro del Consiglio direttivo dell’ECB ritiene che l'inflazione, pur tra alti e bassi, sia destinata a tornare stabilmente al 2,0% e che la Banca centrale potrà continuare ad abbassare i tassi.

In Asia, le Borse hanno chiuso in rialzo, festeggiando la mossa espansiva della Federal Reserve: il Nikkei ha guadagnato +2,1%, aiutato anche dal nuovo indebolimento dello Yen, che favorisce le società esportatrici e le loro azioni.

Bene anche Hong Kong, +1,9%, Shanghai +0,54%, e Shenzhen +1,4%. A sorpresa, la Banca centrale di Hong Kong ha tagliato il tasso d'interesse per la 1’ volta in 4 anni, in un chiaro “parallelismo” con quello della FED.

Sul fronte bond, spicca la reazione dei Treasury Usa al taglio di -50 bps: la curva dei rendimenti per scadenza ha segnato un rapido irripidimento: lo spread tra il 2 e 10 anni è arrivato a +10 bps, che non si vedeva dal 2022 quando la curva si “invertì” per rimanerci sino a ieri.

I future Usa preannunciano riaperture positive, +1,2% medio per Wall Street, con grande attesa per le richieste settimanali di sussidi alla disoccupazione, un marker sensibile e affidabile della salute dell’occupazione Usa. (ore 13.30 CET)

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