Ieri Nvidia ha perso oltre il 5,5%, per una società capitalizzata oltre 3 mila miliardi sono un mare di soldi. Le cause sono da ricercarsi nel rallentamento dell'inflazione USA e nella rotazione di alcune posizioni che si sono spostate dalle big tech alle small e medium cap che beneficeranno maggiormente dalla potenziale riduzione dei tassi che dovrebbe iniziare a settembre. Il crollo di ieri quindi è totalmente fisiologico dopo una lunga corsa al rialzo anche se nelle ultime settimane si è notato un rallentamento nel gigante dei chip. Il massimo relativo da cui ieri è partito il crollo poteva innescare un'ondata di vendite che portava sotto il supporto a 126,9 e alla rottura al ribasso della trentine rialzista. Al momento la situazione sembra sotto controllo, ma un nuovo strappo al ribasso sotto i 116,7 inizierebbe a preoccupare nel breve termine perché si sarebbero creati due massimi e minimi discendenti, quindi la conseguente inversione del trend di breve. Restiamo in attesa delle prossime sedute e soprattutto dell'ondata di trimestrali. Quello di Nvidia sarà a metà agosto
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