Veniamo da mesi di politiche monetarie restrittive (ancora in corso), con le banche centrali che da tempo cercano di combattere quella che non più di dodici mesi fa veniva definita come un'inflazione passeggera. In realtà, il quantitative easing e l'helicopter money delle banche centrali, hanno portato ad un'inflazione reale, persistente, con gravi effetti sulle tasche dei cittadini e sui fattori di produzione delle imprese. Essa è diventata il primo problema di quasi tutte le banche centrali, andando a determinare la scelta di una politica monetaria fortemente restrittiva ed orientata al raffreddamento dell'economia ed al riequilibrio del mercato del lavoro, giudicato "troppo forte" rispetto alle prospettive ed alle previsioni.
Mentre tutti i media continuano a "martellare" circa l'innalzamento dei prezzi e considerato l''effetto della viscosità degli stessi nell'economia reale (fenomeno per il quale i prezzi tendono a salire più velocemente di quanto non scendano) può essere interessante considerare un paniere di materie prime da analizzare per cercare di capire qual è l'effetto di queste politiche sui mercati dei futures, a prescindere dal mercato azionario.
Nel grafico sopra troviamo alcune materie prime, i cui prezzi sono espressi per il tramite dei loro futures. Da un primo sguardo di massima possiamo capire subito una cosa: è in atto una fase di discesa dei prezzi, in alcuni casi anche particolarmente importante.
I futures presi in considerazione sono: - CL1! - Contratto sul petrolio greggio. Possiamo notare come da marzo 2022 i prezzi siano scesi da 130$ a barile a 89$ barile, ovvero un ribasso del 32% circa. C'è da dire che è un mercato particolarmente sensibile alle manovre dei grandi produttori che agiscono in ottica di cartello; - NG1! - Contratto sul Natural Gas - passato da 10,000$ per mmBTUa 6,100$ per mmBTU, uno storno del 38% circa; - LBS1! - Contratto sul legname - passato da 1360$ a 444$ per Board Feet, con uno storno del 67% circa; - Alluminium - con uno storno del 38% circa delle quotazioni per ogni Kg; - HG1! - Futures Rame, passato da 5000 a 3400 punti, riduzione del 31% circa; - SL1! - Contratto sull'Argento, passato da 30 a 19.2 per troy ounce con una riduzione del 36%.
Possiamo sicuramente dire che, se da un lato dal punto di vista dell'economia reale, i prezzi sono ancora alti, il mercato non è di certo indifferente alle politiche in corso che, secondo le intenzioni delle banche centrali, dovrebbero portare ad una decelerazione, un raffreddamento della domanda, una riduzione della produzione e la conseguente riduzione dei prezzi.
Staremo a vedere quando, il meccanismo di trasmissione dei prezzi, determinerà i suoi effetti.
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