Gli indici Dow Jones ed S&P500 sono arrivati all'apice di un megafono pluriennale, figura che generalmente appare alla fine di un lungo trend rialzista. In effetti, tale figura ha iniziato a formarsi nel 2018, dopo un trend rialzista durato quasi dieci anni. Vi sono divergenze mensili (!) su diversi indicatori, il rapporto put/call è ai minimi storici, i volumi bassi, il 90% dei titoli è sopra la media mobile a 200 periodi. Insomma, un classico eccesso di mercato. Ma ciò che preoccupa è soprattutto l'abbandono di posizioni lunghe da parte dei grossi operatori, i quali stanno liquidando da settembre. I piccoli comprano invece a mani basse, incuranti dei p/e da capogiro. Non a caso, l'indice smi - che misura l'attività dei gestori- è sceso anch'esso ai minimi storici, dopo un trend ribassista che dura da settembre. Al momento non appaiono segnali d'inversione imminente, almeno a livello tecnico. Una potenziale scintilla potrebbe essere il superamento dell'1% da parte del decennale statunitense, attualmente a quota 0,93%. Una chiusura giornaliera -meglio settimanale- al di sotto dei 29500 punti potrebbe essere foriera di un'inversione ribassista. In attesa di ulteriori sviluppi vi ringrazio per l'attenzione.
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