Verso un accordo sul Debito statale Usa: le borse “festeggiano”.
Tornano a scendere le richieste di sussidi di disoccupazione in Usa.
Il Bollettino BCE descrive prospettiva stagnante 2023 per la manifattura.
Domanda di credito in Europa in calo, recessione in arrivo?


Ieri, 18 maggio, negli Stati Uniti, ha prevalso l’ottimismo per un'intesa bipartisan sull'innalzamento del tetto del debito federale che sventerebbe, una volta ancora, il 1’ default nella storia degli Usa. Il repubblicano Kevin McCarthy, speaker della Camera si e’ detto "ottimista" sulla possibilità di raggiungere un accordo coi democratici entro la prossima settimana.

Le Borse europee hanno chiuso in rialzo, ma Milano ha quasi azzerato i guadagni nella parte finale, incassando un misero +0,1%: Francoforte la migliore, +1,3%, Parigi +0,6%, Londra +0,25%. Anche Wall Street ha fatto segnare forti rialzi: Dow Jones +0,4%, Nasdaq +1,5%, e S&P500 +1,0%: questi 2 indici hanno chiuso ai massimi dall'agosto 2022.

Ieri abbiamo registrato dati macro Usa contrastanti: il superindice economico LEI (leading indicator) è sceso ad aprile per il 13’ mese consecutivo. Le vendite di case esistenti ad aprile sono diminuite -3,4% ed il numero di lavoratori che la scorsa settimana ha richiesto i sussidi di disoccupazione è diminuito di 22 mila a 242 mila, battendo le attese di 250 mila.

La “salute” della manifattura nell'area di Philadelphia resta in “area negativa” (lo e’ stato per 11 mesi degli ultimi 12) ma migliora: il Philadelphia FED index è risalito da -31,3 punti a -10,4, battendo le attese di -20.

Curioso osservare che i rendimenti dei Treasury stiano salendo sul timore che la Federal Reserve (FED-Banca centrale americana) possa alzare nuovamente il costo del denaro per raffreddare l'inflazione ancora troppo alta, senza impattare negativamente sull’occupazione, che si conferma ai massimi di sempre.

I future sui FED funds incorporano il 35% di probabilità di un rialzo a giugno, in risalita dopo che il Presidente della Fed texana Lorie Logan ha detto di non vedere valide ragioni per una pausa: un’opinione simile e’ stata espressa da James Bullard, Presidente della Fed di St. Louis.

Il tema dell’inflazione e della politica monetaria delle banche centrali resta caldo anche in Europa, dove c’e’ molta attesa per il discorso al Board dell’ECB (Banca centrale europea) del 24 maggio di Christine Lagarde, in preparazione della prossima riunione di politica monetaria del 15 giugno, per il quale il consenso vede un nuovo aumento dei tassi di +0,25%.

Intanto, il vicepresidente dell’ECB Luis de Guindos ritiene probabile un nuovo rialzo del costo del denaro, quantunque “la maggior parte del lavoro sia già stata fatta”.



Nell’attesa c’e’ un po’ di tensione sui rendimenti dei Governativi europei: ieri lo spread tra Btp italiani ed omologhi Bund tedeschi e’ risalito a 189 bps, col rendiemento del BTP benchmark a 4,31%: l’OAT decennale francese e’ tornato a rendere oltre 3,0%.

Oggi pomeriggio, 19 maggio, a mercati chiusi, arrivera’ il giudizio dell’agenzia di rating Moody's sul debito italiano. Moody's ha il giudizio più basso tra quelli sull’Italia, Baa3, ovvero il livello piu’ basso dell’Investment Grade.

Sul fronte valutario il Dollaro sta rapidamente recuperando terreno sull’Euro, e ieri ha toccato il massimo da 7 settimane tornando sotto 1,08: stamane lo troviamo a 1,077.

Il prezzo del petrolio ieri e’ sceso -1% circa (WTI a 76 Dollari/barile) dopo che nei giorni passati era risalito sul calo superiore alle attese delle scorte di benzina Usa e le indicazioni di una domanda globale al massimo dal 2021. Discesa senza fine del metano europeo sul TTF-Amsterdam, ora sotto 30 Euro/MWh, ai livelli di giugno 2021.

Oggi, 19 maggio, i leader dei G7 (organizzazione dei 7 Paesi piu’ sviluppati al Mondo) si riuniscono a Hiroshima, in Giappone: e’ quasi certo che decideranno ulteriori sanzioni alla Russia pur senza arrivare al divieto titale delle esportazioni verso la Russia.

Intanto l’ECB, nell’ultimo Bollettino economico, evidenzia che “Le banche hanno segnalato un forte calo della domanda di prestiti da parte di imprese e famiglie nel primo trimestre 2023'.... In particolare, “il calo da parte delle imprese e' stato il piu' marcato dalla crisi finanziaria mondiale, mentre la contrazione da parte delle famiglie e' stata la piu' elevata dall'avvio dell'indagine nel 2003”.

“Le pressioni salariali si sono intensificate ulteriormente poiche' i lavoratori dipendenti, consapevoli di un mercato del lavoro solido, tentano di recuperare il potere d’acquisto perso per l'inflazione elevata'. Il Bollettino sottolinea anche come alcuni settori siano stati in grado di aumentare i propri margini grazie alla robustezza della domanda e all'incertezza generata dall’alta inflazione”.

Gli analisti dell’ECB si aspettano la prosecuzione di una crescita positiva, anche se moderata, nel 2’ trimestre, pur con andamenti divergenti tra settori: piu’ debole quello manifatturiero, che sta smaltendo gli ordini arretrati, piu’ forte quello dei servizi.

Mercati azionari: ancora incerti i listini cinesi, mentre ha brillato Tokyo che, col +0,8% di stamane ha aggiornato i massimi dal 1990, complice la svalutazione dello Yen che aiuta le esportazioni: anche oggi la valuta giapponese si indebolisce verso Dollaro a 138,10, e verso Euro a 148,80.


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