Fineco bank continua ad essere pesantemente venduta in coerenza con l’intero settore bancario e finanziario italiano, oggetto ormai da anni di un “trattamento speciale” negativo la cui giustificazione economica è tutta da dimostrare.
Vengono infatti venduti titoli bancari senza alcun calcolo effettivo dell‘impatto nella valorizzazione dei titoli pubblici italiani effettivamente posseduti, ignorando la qualità e solidità di tutti gli altri parametri aziendali, che fanno di molte realtà bancarie italiane le migliori in Europa.
Di fatto però la crescita inarrestabile di Fineco si è bruscamente interrotta in corrispondenza del massimo assoluto di 12.20, registrato lo scorso 26 settembre, con una contrazione di valore superiore al 27% ai prezzi di oggi..
Tale performance è alquanto stridente se si considerano i fondamentali di bilancio da cui emergono dati strabilianti, con ricavi cresciuti negli ultimi 5 anni di quasi il 45% a quota 640 milioni, previsti a fine 2018 e utili netti annui (in altri termini il margine di profitto netto) in media superiori al 30%.
Poche realtà aziendali e non solo bancarie possono vantare tassi di crescita simili, ragione per cui appare senz'altro conveniente approfittare dello “sconto” fornito adesso dal mercato.
Ciò è possibile farlo grazie anche al contributo all'analisi grafica la quale fotografa un quadro tecnico di breve termine senza dubbio negativo, caratterizzato dalla formazione di un canale ribassista che proietta i prezzi verso l’area di supporto di 8.50 euro, livello chiave per approntare strategie di portafoglio future.
Infatti nonostante la forza delle vendite probabilmente motivate dal fatto che i guadagni del titolo andavano in qualche modo incassati, da parte dei grandi investitori, è prevista un sensibile incremento sia dei volumi che delle quantità scambiate.
Tale situazione dovrebbe favorire sia rapidi recuperi oltre 9.70 euro nel breve termine, che ulteriori discese sotto quota 8.40 prima e 7.90 in seguito. Strategia operativa
Per le posizioni long: accumulare in corrispondenza dei prezzi di quotazione e suddividendo gli acquisti e quindi il capitale dedicato, in momenti diversi massimizzando al massimo l’attuale fase di correzione, monitorando sempre quota 7.70 euro livello fondamentale per difendere il trend rialzista di lungo periodo.
Per le posizioni short: approfittare dell’esplosione di volatilità causato da ragioni macroeconomiche, per approntare una strategia in opzioni volta a cogliere tutti gli sviluppi futuri del prezzo, sia al rialzo che al ribasso: acquistare la stessa quantità di opzioni call e put, strike 9 scadenza dicembre 2018.
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