IL MERCATO OBBLIGAZIONARIO AVRà RAGIONE?

-CONTESTO
Giorni davvero difficili per gli operatori finanziari, giorni dove l’incertezza regna sovrana ed i cambi di sentiment sembrano essere oramai la normalità , anche in ambito della stessa seduta di contrattazione.
Il quadro più amio nel quale ci muoviamo, nn sembra aver diradato le nubi di incertezza che si erano addenzate sui mercati dopo le parole di Powell della scorsa settimana, quando con estrema determinazione il capo della Fed ha dichiarato che la linea della banca centrale americana rimmarà inesorabilemnte legata alla lotta all’inflazione, e che i rialzi tassi potranno essere anche maggiori di quanto fino a quel momento valutato.
Da quelle parole , i mercati hanno iniziato a scommettere sull’idea di tassi più alti e più a lungo, con i futures sui FED found che avevano di fatto eliminato la probabilità di un primo taglio tassi in questo 2023.
Da quel momento le speranze erano riposte nel mercato del lavoro, che aveva già dato piccoli segnali di rallentamento con gli initials jobless claims , ovvero coloro che avevano impego fino a 5 settimane prima, e che misura pertanto la capacità dei cittadini e del sistema lavorativo americano di ricollocare forza lavoro intempi brevi, ebbene il dato uscito superiore alle 200K unità apriva le porte a speranzeper dei NFP peggiori e quindi all’idea di una FED meno aggressiva alla riunione del 22.
Tuttavia alla pubblicazione dei dati di venerdi i mercati sono parsi anche più confusi, con una rilevazione che nel suo insieme ci sembra essere mista, dato si i 300K nuovi rili paga, ma anche a un tasso di partecipazione maggiore, e a salari orari in calo, che hanno portato ad un dato conclusivo sulla disoccupazione in leggero aumento al 3.6%.
I mercati hanno di fatto un po snobbato il dato ,che nella sua poca chiarezza non ha modificato lo stato di fondo dei mercati, che sono parsi molto più attenti alle dinamiche che si sono vissute sul comparto financials USA!
Nei giorni di Giovedì e Venerdì il vero focus è stato sul fallimento della SVB , e l’ondata di paura che ha colpito l’intero settore bancario mondiale.
In uno sguardo più ampio , dobbiamo constatare che i tassi di interesse più alti da parte delle banche centrali, da un lato favoriscono il comparto bancario che puo collocare fondi nelle relative banche centrali ed avere riconosciuti buoni interesse a bassissimo rischio, ma è anche vero che con l’inflazione attuale ed i mutui che salgono alle stelle , anche i correntisti semplici dovranno essere in qualche modo premiati, per poter proseguire nella raccolta di liquidità che altrimenti fallice.
Il principio base di ogni sistema bancario, si fonda sempre e comunque sulla raccolta di fondi, che vengono poi riutilizzati nelle varie attività della banca.
Il caso SVB è emblematico, non solo per la portata della banca, che non è certo piccina, e che mette in crisi l’intero comparto, ma lascia riflettere sulle dinamiche che si sono create, a causa dei forti prelievi e chiusure dei conti che a cascata hanno visto defluire la liquidità dall’istituto portandolo al default.
La fuga di capitali, senza ora scendere nei dettagli dell’accaduto ne in tecnicismi, mette a dura prova il sistema bancario e creditizio internazionale, portando divere imprese giàà a ciedere l’intervento di governi e banche centrali.
Questo il focus che porta oggi a rivalutare l’idea di tagli di interesse da aprte della FED!
Andare ora ad osservare le probabilità di un primo taglio tassi a dicembre 2023, e sapere che molte imprese internazionali stanno chiedendo aiuto alle banche centrali ed ai governi, apre le porte ad un’idea di possibile intervento di salvataggio… ancora liquidità?
Saranno dinamiche che si svilupperanno già a partire da lunedi con una prima riunione straordinaria della FED e vedremo cosa altro accadrà in una settimana ricca di appuntamenti chiave con i dati macroeconomici.
-FOREX:
il comparto valutario come sempre resta un ottimo termometro per le dinamiche che si susseguono sui mercati finanziari, secondo forse solo all’obbligazionario.
La settimana che si è conclusa mostra un’inequivocabile risk off!
Il primo segnale è dato dalle performance dei vari basket valutari che riportiamo: Australia -2.63, Canada -1.36 , new zealand -1.07, mentre brillano il franco svizzero con un +2.33% lo yen giapponese con un +1.16% e l’euro con un +0.61%
Crollano dunque le valute da investimento, da sempre correlate direttamente ai listini mondiali e chiari anticipatori delle fasi risk on/OFF, mentre brillano le valute rifugio con il franco svizzero a fare da apripista!
Il franco svizzero attualmente prediletto dagli operatori anche rispetto allo yen giapponese, grazie alle aspettative di una banca centrale svizzera che alzerà ancora i tassi di interesse portandoli oltre l’1% dopo oltre 20 anni, mentre lo yen giapponese, continua a subire una BOJ accomodante, ciò non di meno , l’asseto valutario e chiaro e viene ancora più evidenziato dai cross che da sempre sono metro di misura del panico sui mercati.

EURNZD
Primo asset valutario che fa da grande segnale di risk off, è il cross eurnzd, che vede da un lato l’euro, come ottimo asset rifugio nelle fasi di incertezza, e dall’altro il dollaro neozelandese che come asset investimento, crolla sotto i colpi della paura, e porta cosi le quotazioni verso le resistenze di 1.7350 prima e 1.7530 poi, per guardare a possibili scenari di fortissimo risk off con eurnzd a 1.8225.

EURAUD
Non da meno euraud, che vede ora la caduta più profonda del dollaro australiano a causa di una RBA troppo morbida nei confronti di un’inflazione sui massimi!
Osservare il cross nei suoi movimenti storici , special modo nel periodo 2020 con l’esplosione della pandemi, ci fa ben capire come reagisce questo asset alle fasi di risck off, e troviamo quindi giustificazione nell’assalto alle resistenze di 1.6210 e 1.6430 poi. Non escludiamo nel caso in cui il panico dovesse correre sui listini, possibili estensioni rialziste fino 1.6430 e 1.68.
AUDCHF
Non da meno audchf,, che mette in relazione il debolissimo dollaro australiano con il rinnovato franco svizzero, creando cosi uno dei cross più sensibili alle modalità risk on/off.
Nelle fasi di paura e di risk off generalizzato gli operatori tenderanno a vendere dollari australiani, per dare spazio al piu stabile franco svizzero portando questo asset a pesanti cadute. Anche in questo caso osservare cosa è accaduto nel 2020 è chiaro segnale del carattere di questo asset.
Sono evidenti gli attuali eccessi, e speriamo in una risoluzione degli eventi che si sono messi in moto la scorsa settimana, tuttavia se cosi non dovesse essere e il contagio dovesse allargarsi al settore e al economie mondiale, scenari di panic selling non sono da escludere, e ulteriori affondi di audchf sono da valutare.

-EQUITY:
Non da meno le dinamiche sui listini mondiali, che questa volta non sembrano fare differenze tra Europa ed America, andando a colpire indistintamente con flussi di vendita il comparto bancario e financials mondiale!
L’indice SP500 torna ad aggredire i supporti , guardando ora ai minimi di 3765.25 pnt, come prima area di approdo possibile, ma se il panico dovesse dilagare non si escluderebbero affonda verso i minimi.
A far meglio il nasdaq , che ora gode di una composizione tech che sembra essere prediletta dagli operatori, guardando si a scenari ribassisti, ma forse con un orizzonte più limitato ai 11630 pnt, mentre la scure delle vendite colpisce il Russel, con pesantissime perdite che lo portano alla soglia dei 1725 pnt per poi guardare a 1646 pnt.
OBBLIGAZIONARIO
Torna di interesse l modno dei rendimenti obbligazionari, che ora sembrano riscoprirsi come asset di vero rifugio, con rendimenti che in america vanno ben oltre il 4% , special modo sulle scadenze piu brevi.
Il 3 mesi paga un 4.98% mentre 1Y a 4.87% 2Y a 4.59 per passare poi alle scadenze lunghe, con il decennale che paga il 3.70%
Sembra ora in un profondo clima di incertezza e instabilità trovare maggiore spazio nei portafogli degli operatori gli asset obbligazionari, che con ottimi rendimenti, posso essere forse il vero jolly per il prossimo futuro dei mercati.
DATI CALENDARIO.
La prossima settimana rimane ricca di eventi già programmati, che vanno dall’inflazione USA di martedì alla domanda aggregata di mercoledì, ma il focus resta ora sugli ultimi avvenimenti del comparto financials e sull’impatto mondiale che avranno!
buon trading
Salvatore Bilotta
AUDCHFBeyond Technical AnalysisdollarindexEURNZDFundamental Analysisnasdaqobbligazionirussell2000SVB

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