Di Fabio Pioli, trader professionista, presidente dell’ Associazione Italiana Traders e Piccoli Risparmiatori e fondatore di CFI Consulenza Finanziaria Indipendente
Quanto è accaduto la scorsa settimana è l’ emblema e la dimostrazione inconfutabile di quanto andiamo predicando con grande costanza da anni:
1) le notizie non influenzano le borse e non contano; 2) il risparmiatore perde perché è nella sua testa e non vede la realtà; 3) senza essere nella realtà non guadagni.
Andiamo per punti.
Punto 1: le notizie non contano: la settimana scorsa abbiamo scritto di aver un segnale di uscita dal nostro long. Un segnale di uscita è una manifestazione oggettiva che ti dice, parafrasando: “guarda che se non esci, io, mercato, ti posso fare del male”. E così, ovviamente, abbiamo fatto. Come facevamo a sapere che poi il mercato sarebbe crollato? Semplicemente non lo sapevamo ma sapevamo, perché abbiamo avuto un segnale di uscita, che ciò sarebbe potuto avvenire. Prima non era possibile (probabile sarebbe la parola più consona); adesso era invece possibile. E infatti, essendo una possibilità, è avvenuto, perché il mercato non è semplice. Le notizie quindi, non centrano niente: il movimento era nuovamente una possibilità, la variazione negativa e il rischio erano già “nei prezzi”.
Punto 2: questo il risparmiatore non lo ha neanche capito. Chi è rimasto al rialzo (se avesse avuto i nostri segnali ovviamente non lo avrebbe fatto ma si sarebbe portato a casa il guadagno e avrebbe azzerato il rischio) non era al corrente che il crollo era probabile. Questi pochissimi che ancora pensano di guadagnare, non conoscono le probabilità. Avevano lo 0% di probabilità di guadagnare, ma non sapendolo non hanno provato paura, terrore, rispetto ma “sembrava” loro che il mercato “salisse”. Erano, paradossalmente, a loro agio prima del disastro finanziario. Ora possono dare la colpa alla notizia della loro oggettiva ignoranza.
Punto 3: senza un metodo non puoi guadagnare. Noi e Goldman Sachs sapevamo di non avere probabilità di guadagnare se fossimo rimasti al rialzo; il piccolo risparmiatore di cui al punto 2 no. La scorsa volta abbiamo detto che questo si chiama “conoscere i numeri”. Ebbene ecco un altro numero: sapete quale probabilità ha un piccolo risparmiatore di fare 21 operazioni consecutive in utile (come abbiamo fatto noi nell’ operatività >70% su eur/usd (è solo un esempio))? Se avesse il 50% di fare operazioni in utile (percentuale sovrastimata perché spesso, anche se non lo sa, ha meno), avrebbe lo 0,00005% di probabilità.
La differenza tra chi guadagna in borsa e che prende i soldi dalle banche americane e quindi superiore come ordine di grandezza di decine di migliaia di volte rispetto al piccolo risparmiatore.
E ai gestori di fondi: c’è da stupirsi che più dell’ 80% di loro sia perdente rispetto al benchmark (Fonte: studio annuale S&P e Dow Jones come riportato da Il Corriere delle Sera, inserto “L’economia” del 6 novembre 2017)?
Non è così facile come pensano. Il risultato però è oggettivo: lo vedono concretamente sul loro portafoglio. Questa è la concreta e tangibile realtà.
Cosa centra il gatto morto nel titolo?
La configurazione cerchiata in Figura 1 si chiama “rimbalzo del gatto morto”.
Serve a dare l’ impressione che il mercato sia forte e serve dunque a tirare dentro in questo modo l’ investitore che non riconosce né la configurazione né le probabilità. Quindi egli rimane automaticamente al rialzo.
Fig 1. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero.
Dopo la trappola del gatto morto cosa succederà?
Il mercato ha battuto, se ci si fa caso, e di qui il nostro segnale di uscita, l’ utile e lo “scarico” del rischio di tutti i nostri utenti, su livelli di resistenza del trend ribassista (il trend quindi è ancora ribassista) (Figura 2).
Fig 2. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.
e, come detto la scorsa settimana, ha fatto sino ad ora due onde di ribasso (la 1 e la 3 di Figura 3).
Cosa succederà? Farà anche la terza (onda 5) a rompere al ribasso i 20.000 punti di fib?
Fig 3. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.
Non lo sappiamo.
La borsa è molto più facile, come detto: l’ unica garanzia nostra e l’ unica grande certezza che da massima tranquillità è che faremo qualcosa solo quando avremo altissime probabilità a favore di successo nella prossima operazione.
E questo non ce l’ ha nessuno.
Strumenti di analisi: supporti e resistenze statici, analisi onde di Elliott.
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